Psicoterapia

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LA PSICOTERAPIA DELLA GESTALT

parte dai principi fondamentali della Psicologia della Gestalt successivamente adattati al processo terapeutico.
Quest’ultima trova la sua nascita in Germania negli anni 20 come forma di pensiero che valorizza l’organizzazione delle sensazioni elementari in figure che emergono da uno sfondo. Viene così anche definita  Psicologia della Forma. Il verbo Gestalten appunto significa “mettere in forma” o “dare una struttura significante”.

In realtà il significato di Gestalt è più ampio e può  significare“struttura”“totalità”,“configurazione” e il suo risultato,
la Gestalt appunto, è dunque una forma strutturata, completa e dotata di senso.

Essa sottolinea l’attitudine dello psichismo a legare tra loro dinamicamente i singoli elementi, ovvero l’oggetto è percepito nella totalità più che dalle singole parti da cui è composto in modo che la totalità del percepito va al di là della singola somma delle attivazioni sensoriali per rappresentare la totalità della forma stessa.
Da questo deriva che per comprendere un comportamento è importante, oltre che analizzarlo, percepirlo come parte dell’insieme inserito nel contesto globale.

La Terapia della Gestalt nasce negli anni quaranta a New York ad opera di Fritz Perls e sua moglie Laura quale espressione terapeutica della precedente Psicologia della Gestalt ponendo il focus del suo intervento in ambito clinico. Essa si configura quindi come una terapia che raccoglie e organizza le idee tradizionali della Psicanalisi classica freudiana, junghiana e reichiana, nonché i principi della teoria del campo di Lewin e i contributi filosofici dell’Esistenzialismo, della Fenomenologia, e,come detto,della Psicologia della Gestalt da cui prende il nome.

La Psicoterapia della Gestalt rientra a pieno titolo nella  Psicoterapia Umanistico-Esistenziale, in cui l’attenzione è posta sulla dinamica tra l’organismo e l’ambiente che lo circonda, in un continuo susseguirsi di configurazioni di primi piani e sfondi in cicli continui che si formano e scompaiono quali espressioni di contatti intimi del soggetto. È dal concetto di percezione e totalità che si muove la Psicoterapia della Gestalt rielaborata in chiave fenomenologica, esistenzialistica e olistica dai suoi principali esponenti, Perls  Goodman e Laura Perls.

Il movimento, creato dall’ incontro delle parti, non causa conflitto anzi, tende a risolverlo grazie all’integrazione, alla crescita e all’acquisizione di una consapevolezza sia della propria aggressività che della capacità di autoregolazione.
In questa chiave di letture si considera che il disturbo psicologico porta ad un’alterazione del rapporto armonico tra l’individuo e l’ambiente sopprimendo la naturale spontaneità.

Ogni individuo è costantemente sottoposto ad una serie di stimoli, ma il sistema percettivo seleziona solo alcuni di essi e li organizza in strutture significative o Gestalt.
In termini psicologici questo significa che, come individui, percepiamo noi stessi e il mondo come il risultato di un insieme di stimoli selezionati dal nostro sistema percettivo. Esso costruisce una figura definita rispetto ad uno sfondo indifferenziato. Quindi gli stimoli non vengono percepiti in modo disgiunto gli uni dagli altri, ma vengono organizzati in modo da rispondere al bisogno di costruire significati basati sull’esperienza percettiva dell’ambiente.

Nella Psicoterapia della Gestalt il rapporto individuo-ambiente è centrale nel percorso terapeutico e l’elemento fondamentale di tale rapporto è il così detto contatto che si esprime nella capacità dell’individuo di rispondere in modo flessibile e con chiarezza, alle istanze di un ambiente che richiama i suoi bisogni. Il contatto come scambio tra l’individuo e l’ambiente porta ad un processo di crescita e di cambiamento. Esso avviene al confine tra due esperienze e delimita il sé dal diverso da sé.

La corrente Gestaltica ad orientamento fenomenologico si astiene dall’interpretare i significati dei singoli elementi, preferendo una descrizione accurata dell’insieme nella sua forma complessiva. Il significato che emergerà al termine dell’osservazione risulterà essere ben più preciso e profondo della semplice somma delle analisi delle singole parti. Questo, in breve, è il legame tra la terapia della Gestalt, la teoria del campo e le correnti filosofiche esistenziali e fenomenologiche europee del secolo scorso.

 Fritz Perls sviluppò questo principio ed ebbe il merito di applicarlo alla terapia, nei termini in cui il paziente ha bisogno di sperimentare l’ambiente per costruire i suoi significati e accrescere la propria consapevolezza. La teoria della Gestalt è anche una delle più importanti elaborate in ambito percettivo. La percezione non è rappresentata dalla semplice immagine che il soggetto riceve, ma da un sistema di significati più complessi. Da questo deriva un aspetto fondamentale della Gestalt secondo il quale ogni oggetto trova significato solo in relazione al contesto nel quale si trova e assume significati diversi a seconda del bisogno della persona in quel preciso momento.

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